Oggi gestire una impresa in un mercato così globalizzato necessita di una grande squadra in azienda e di un cuore pulsante decisionale che rappresenti la “cassetta attrezzi dell’imprenditore”, che da solo può fare grandi cose, me che ad un certo punto del suo sviluppo aziendale, deve fermarsi, riorganizzare le idee e creare un team di esperti che interagisca con lui nella conduzione dell’impresa.
In questo contesto si inserisce perfettamente il Cosulente del Lavoro che diventa management esterno all’impresa, ma che con la sua capacità di osservare i meccanismi aziendali ed interagendo con essi, può sicuramente fare la differenza competitiva tra un’azienda e l’altra.
La condivisione della mission aziendale, unitamente alla creazione di un clima relazionale di alto profilo, sono le chiavi di lettura dello sviluppo delle motivazioni del gruppo, che deve avere obbiettivi raggiungibili, ma al tempo stesso flessibili, in una continua interazione con le informazioni aziendali che devono fluire da un reparetro all’altro, per le verifiche continue della teoria, applicata alla realtà.
La sfida globale della crisi ha acuito queste necessità, le aziende in crisi tanto più se ne avvedono prima, tanto prima intervengono con correttivi e risanamento.
La velocità decisionale abbinata alla ponderatezza, sono fattori di sopravvivenza aziendale nella gestione delle dinamiche per fattori endogeni ed esogeni.
Il risk managment per noi é esercizio quotidiano, valutando le potenziali criticità dell’impresa, la bravura dell’imprenditore di successo sta nel ridurre al minimo il rischio d’impresa, anche con lungimiranza finanziaria di protezione sia sua, che sociale dei suoi collaboratori.
In questo contesto si inserisce tutta la filiera del walfare contrattuale ed aziendale, che inizia ad essere un valore aggiunto per le imprese che lo attuano.
Avere la possibilità per un dipendente di poter recuperare spese sanitarie in un momento di difficoltà é meglio di una ruota di scorta e per l’imprenditore rappresenta retribuzione in natura con effetto differito, per ora in zona free tax.
Nuove frontiere quindi ci attendono anche nella contrattazione aziendale, che diveterà sempre più fattore di coesione sociale e di svluppo sostenibile condiviso, se poi nella sua lungimiranza, il legislatore volesse iniziare a fare una distinzione tra capitale etico e capitale speculativo, con una differenziazione di tassazione, si potrebbe guardare con maggiore serenità al futuro di questo paese, che faticosamente sta rialzando la testa con un sacrificio collettivo riscontrabile solo nel periodo post bellico della prima e sconda guerra mondiale.
La visone prospettica quindi deve essere improntata al sole che sorge in una bella giornata d’estate e non al tramonto di un grigio inverno.
Maurizio Buonocore
